Leonardelli Image Consulting | Leonardelli Image Consulting - About Us
La Leonardelli Image Consulting è un' agenzia di comunicazione e di organizzazione di eventi, fondata da Massimo Leonardelli nel 2009, nata con l'obbiettivo di dare e creare per i propri clienti l'evento ad hoc e la giusta visibilità attraverso strategie mediatiche e pubbliche relazioni. Massimo Leonardelli comincia la sua carriera nel campo della moda con lo stilista Valentino, con cui collabora per dieci anni. Attraverso questa esperienza matura la conoscenza con noti personaggi, celebrity e giornalisti. Personaggi che ancora oggi seguono il suo lavoro con la nascita della Leonardelli Image Consulting.
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Leonardelli Image Consulting è un’agenzia di comunicazione fondata nel 2009 che opera nel settore dei grandi eventi culturali e di entertainment, con un focus particolare nel settore social. Attraverso azioni strategiche di relazioni con i media e di pubbliche relazioni, la Leonardelli Image Consulting è in grado di creare eventi unici dal grande impatto comunicativo.

Generare visibilità per i nostri clienti attraverso accurate strategie di comunicazione e di relazioni con i media.

Organizzare e comunicare grandi eventi che siano in grado di emozionare il pubblico ed evocare atmosfere ed immaginari unici.

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BIOGRAFIA
Massimo Leonardelli lavora da oltre 20 ani nel settore della moda: è stato il responsabile celebrities e pubbliche relazioni di Valentino e altre grandi maison, per le quali ha gestito anche gli uffici stampa italiani e esteri. Nel 2009 ha fondato la Leonardelli Image Consulting, con la quale crea e organizza eventi a livello internazionale, tra cui il Concerto in occasione dell’incontro tra Sua Santità Benedetto XVI e Sua Santità Kirill I, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, nell’ambito delle Giornate di cultura e spiritualità russa in Vaticano e il Concerto in onore a Carlo Ponti. Le musiche dei suoi film diretto da Carlo Ponti jr. tenutosi all’Auditorium Parco della Musica nel dicembre 2011. Massimo Leonardelli è inoltre Vice Presidente di The Children For Peace Onlus Europa: una ONG fondata con lo scopo di portare una luce di speranza ai bambini orfani e malati di HIV attraverso l’istruzione e l’informazione su argomenti come l’HIV, la droga, e dare loro una prospettiva reale di nuove opportunità di vita, per migliorare se stessi e le loro famiglie. Tra gli eventi a tematica sociale Massimo Leonardelli ha ideato ed organizzato Spazio Rosso“Spazio Rosso nasce dall’idea che l’eccellenza del Made in Italy può essere in prima linea nella lotta contro l’HIV e dare un aiuto concreto, anche se piccolo, alla ricerca e alla prevenzione. Con The Children for Peace , ho avuto ed ho tuttora la grande possibilità di lavorare anche in alcuni paesi dell’Africa e di capire come l’Aids sia ancora una malattia forte, profonda e drammatica… Dall’enogastronomia alla moda, dal benessere all’hotellerie, i marchi che hanno deciso di aderire a Spazio Rosso hanno abbandonato competizioni e gelosie mossi soprattutto dalla voglia di fare qualcosa di tangibile per sconfiggere questo flagello. I “sì” di queste aziende – le stesse che sono protagoniste dell’eccellenza italiana nel mondo – mi riempiono di gioia perché permetteranno di raccontare anche una bella storia di solidarietà. Non esisteva una manifestazione di questo tipo a Roma e mi sembrava importante crearla: Anlaids Lazio Onlus e l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani l’hanno reso possibile, aiutandoci ad articolare un progetto solido anche dal punto di vista scientifico e sociale”.

INTERVISTA DI VANITY FAIR A MASSIMO LEONARDELLI

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C’è lo sfondo benefico, negli eventi organizzati dalla Image Consulting di Massimo Leonardelli, vedi il concerto del 25 maggio scorso a Roma con Charlie Siem per il Bambin Gesù, altrimenti l’orchestra sinfonica russa diretta da Carlo Ponti junior, ascoltata da Benedetto XVI e Sophia Loren. C’è il baricentro che ha accompagnato l’immersione nel mondo della moda, filtrandone stagioni e frenesie. C’è l’impegno per l’orfanotrofio in Etiopia, per l’ospedale pediatrico in Mali, da vice presidente di Children For Peace.
C’è un giardino personale, dietro alla nitidezza dell’operare di Leonardelli, una vita precedente che perennemente nutre l’attuale: un passato da seminarista. Nove anni di clausura che hanno aperto la prospettiva: «C’è una forma di studio, di rispetto e di amicizia che ti tiene con i piedi per terra, lontano da ogni trappola di vanità».
Seminarista «convinto al mille per mille» poi entrato in crisi, quindi uscito dalla clausura per spostarsi, da volontario, a Calcutta, accanto a Madre Teresa. Un vero passaggio in India: «Un momento di scombussolamento,
mi sembrava che la Chiesa dovesse essere Madre Teresa stessa, poi ho capito che è universale». S’ingrandisce il pensiero mentre si lascia la strada, restano la laurea inDiritto Canonico e la mistica, nel frattempo Leonardelli diventa visagista da Dior.
Come teoria il mito delle attrici americane anni Trenta e Quaranta, come pratica quella sul viso della madre che truccava da bambino, il risultato l’assunzione: «Si vede che hai avuto una buona scuola».
Si passa poi alla moda, 15 anni da Valentino, Jackie Kennedy e Ljuba Rizzoli frequentano Massimo e la Chiesa che c’è in lui: «Erano affascinate,
facevano molte domande ». Tra domande e riposte, Jackie collega il ricamo
della casula di un pontefice con un mosaico bizantino e se ne ossessiona, la Rizzoli scopre il rosario.
Leonardelli lavora, dopo Valentino tocca a un altro stilista, a cui tocca l’incarico di quattro casule per Giovanni Paolo II: «Non ho mai lasciato i rapporti con il Vaticano, ho tante amicizie, molti missionari ». Quelle casule, riconoscibili per plurime etichette all’interno, con tripla firma
di sarta, stilista e ricamatrice, sono diventate parte del guardaroba di un Santo. Precisa è anche l’estetica, da seminarista: figure in nero, fruscio di abiti lunghi che hanno cristallizzato lo stile personale di Massimo
in un minimalismo di bianco, nero e blu. La moda non ha potuto nulla: «Niente
m’incanta più di un cardinale in rosso porpora, il violaceo di un vescovo, o i mantelli liturgici con miscugli di pietre colorate».
Ma per Leonardelli, lo stile è innanzitutto pensiero: «Il casual non va improvvisato».
Se si tratta di bene e male: «La gente può essere invidiosa del bene che tu fai». Il libro: «Il colloquio di André Frossard con Giovanni Paolo II, Dio esiste, io l’ho incontrato, un ateo che si converte, ma sono convincenti
entrambi». L’ossessione: «Da cinque anni studio le altre religioni, con grande attrazione per l’induismo. Mi strapperebbe dalla mia vita precedente, quindi prima devo arrivare in fondo». Come in tutto, da perfezionista, a partire dal letto: «Ho paura che qualcuno entrando visualizzi il caos del mio sonno. Appena mi alzo devo rifarlo». Albergo compreso.